L’osteopatia è una professione individuata ufficialmente dalla legge 3/2018 e definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “una professione sanitaria di contatto primario con competenze di diagnosi, gestione e trattamento dei pazienti, esclusivamente manuale, che s’indirizza a tutti i cittadini, dal neonato all’anziano.” Secondo il Registro degli Osteopati d’Italia (ROI), “L’approccio osteopatico si integra con la medicina e le altre professioni sanitarie nella cura e nel mantenimento della salute dei cittadini.” L’osteopatia è quindi una pratica sanitaria che si colloca a cavallo tra le figure mediche che si occupano di sistema muscolo scheletrico, come anche l’ortopedia, la fisiatria e la fisioterapia, la branca medica che si occupa della riabilitazione.
La differenza tra osteopatia e fisioterapia è di carattere prognostico. Mentre la fisioterapia interviene a seguito di un trauma, di una lesione del sistema muscolo scheletrico, l’osteopatia si colloca a monte e a valle della lesione. L’osteopata lavora con efficacia nella prevenzione della lesione, quando il paziente avverte dolore ed una limitazione della mobilità sebbene, all’esame diagnostico (RX, RM, Ecografia), non sia ancora stata rilevata una lesione della continuità dei tessuti. Inoltre, in approccio complementare con il fisioterapista, l’osteopata aiuta il paziente nel processo riabilitativo post traumatico, accelerando i tempi di recupero e migliorando la qualità della vita del paziente.
Quando andare dunque dall’osteopata?
Tutte le volte che si soffre di problemi muscolari o scheletrici, siano essi problemi secondari e quindi emersi a causa di una patologia primaria in atto o essi stessi il problema che affligge il paziente. Molte patologie importanti si manifestano con il loro corredo di sintomi muscolo scheletrici: malattie autoimmuni, malattie del sistema nervoso, problemi vascolari, malattie organiche che affliggono gli organi. In tutti questi casi, in collaborazione con medici specialistici, l’osteopata migliora la qualità della vita del paziente riducendo il dolore articolare spesso presente in questi casi. Nei casi di stipsi, ad esempio, il paziente spesso riferisce dolori lombari che possono essere facilmente attenuati con l’approccio osteopatico mentre il paziente, in accordo con il gastroenterologo, continua la terapia farmacologica. Similmente, in casi di endometriosi, in approccio complementare con il ginecologo, l’osteopatia può ridurre il dolore percepito dal paziente.
Di cosa si occupa principalmente l’Osteopatia?
Oltre ai suddetti quadri clinici ove si manifestano sintomi muscolo scheletrici a seguito di patologie primarie, ci sono ovviamente tutte le patologie dell’apparato muscolo scheletrico e le varie sindromi, tra cui il tunnel carpale, malattie degenerative del disco, artrosi, artriti, fascite plantare, cervicalgie e cefalee.
Per l’osteopata, la differenza tra patologia e sindrome si misura spesso in termini di efficacia. Se il paziente è affetto da una osteocondrite, quindi un’infiammazione articolare che affligge la cartilagine, l’osteopata potrà agire sui problemi posturali e le distribuzioni di carico che possono essere stati cofattori nell’insorgere dell’infiammazione. La cefalea è un esempio lampante del perimetro di efficacia dell’approccio osteopatico. Oltre il 90% delle cefalee sono cosiddette “miotensive,” quindi dovute a tensioni muscolari, ed è proprio in questi casi che l’osteopatia arriva facilmente alla soluzione definitiva della problematica del paziente.
Allora come mai ci sono osteopati che lavorano su problemi viscerali?
Ovunque ci sia un muscolo e perdita della mobilità, là c’è l’osteopata. I muscoli infatti sono ovunque, non sono soltanto parte fondante dell’apparato locomotore. Muscoli e legamenti tengono in sede gli organi e sono spesso vittime collaterali del problema viscerale. Per fornire qualche esempio, i muscoli della masticazione possono andare in sofferenza per un problema dentario; i legamenti che tengono in sospensione gli organi possono generare tensione sulle articolazioni a seguito di un problema digestivo; i muscoli che muovono gli occhi possono essere alla base di problemi cervicali e del cranio. È noto particolarmente ad almeno metà della popolazione mondiale, quanto il ciclo mestruale possa far insorgere dolori lombo sacrali. Quest’ultimo esempio aiuta a definire l’osteopatia nella maniera che ritengo più appropriata, data la relazione strutturale che esiste tra apparato riproduttivo femminile e il segmento lombo sacrale: l’osteopata è il terapeuta delle relazioni tra contenuto e contenitore. Tutto il corpo è circondato, protetto, tenuto in sede o mosso dall’apparato muscolo scheletrico e pertanto l’osteopatia si occupa delle restrizioni di mobilità che insorgono nelle relazioni tra diversi apparati.